Dopo una giornata intera di pioggia incessante, di certo non ci saremmo aspettati un risveglio imbiancato come quello di questa mattina. Non erano neanche le 8:00 e ancora prima della sveglia già iniziavano a risuonare le notifiche sui vari gruppi Whatsapp per decidere se e dove incontrarsi per la consueta uscita ciclistica del sabato. Alla fine delle trattative, i due temerari che hanno osato sfidare le temperature frizzanti di questa mattinata sono stati Dean e Iure che si sono dati appuntamento al solito posto, alla solita ora.
Da San Giuseppe, a bordo strada, iniziavano a comparire le prime spruzzate di bianco ma è dopo l’incrocio con la strada di Basovizza, nei pressi di Padriciano che il paesaggio è mutato completamente: alberi bianchi, cumuli di neve sciolta dal sale fuori carreggiata e un cielo dal colore irreale che sfumava dal rosso dell’alba al turchese, quasi verde acqua, sulla linea di confine delle nubi che mascheravano il sole, donando un’atmosfera soffusa al paesaggio bucolico che si stagliava davanti la ruota da 29″ mentre si apriva un varco nella neve intonsa.
Puntualissimi all’appuntamento, i due decidono di puntare le ruote verso il Cocusso, con l’intento di arrivare in cima, conquistare il Castellaro e discendere verso Pesek per tornare a casa lungo la ciclabile in tempo per prepararsi e andare ad assistere alla gara di Ciclocross a Gorizia.
Lungo la salita del Cocusso, in lontananza si stagliava distintamente una divisa nero verde arrancante che risaltava sullo sfondo completamente bianco. “Ciao Frandolo” – “Ailo Iure!”. Li in fondo un altro ciclista e poi un altro e un altro ancora. Alla fine, i pazzi che hanno conquistato il Cocusso questa mattina erano ben più di due!
Il gruppo misto MBC, Federclub decide di comune accordo di tentare la discesa dal lato di Vrpolje. Lì dove di solito c’era la strada, ora si presentava una pista da sci di neve fresca. Il gruppo di ciclisti tenta la discesa e inventa una nuova disciplina: dopo lo sci-alpinismo, l’MTB-alpinismo.
Le bici, nella discesa, accumulano tanta di quella neve che dopo una breve pausa, qualcuno si ritrova la ruota bloccata da un blocco unico di ghiaccio tra carro posteriore e movimento centrale.
Si arriva al bivio con il sentiero che sale al Castellaro. Dean, imperterrito, vuole cimentarsi nella salita e rimanere in linea sul programma. Gli altri salutano e scendono verso Grozzana mentre Iure e Dean iniziano la lunga marcia a spinta su per il sentiero innevato.
Lungo il percorso, incrociano un gruppo di trail runners che mettono in guardia i due dal sentiero che, più su, è completamente ostruito da alberi caduti.
La marcia continua, con qualche vano tentativo di salita sui pedali. Si continua così, spingendo tra la neve alta, nel silenzio della foresta elfica dove risuonano soltanto gli stivali invernali da bici che affondano sul terreno soffice. Si guada qualche ruscello di traverso sul sentiero fino a raggiungere il laghetto del Castellaro dove i due sfogano la loro vena artistica alla ricerca dello scatto fotografico perfetto, ispirati dalla location resa ancor più magica in questa stupenda giornata invernale.
E’ ora di dirigersi verso casa. E’ tardi e la tabella di marcia preventivata non teneva conto delle numerose soste fotografiche. Dean decide di salire verso la cima del Castellaro e discendere la via Alpina fino a Grozzana. Arrivati sulla cima, non è possibile esimersi dal risfoderare i cellulari per ulteriori selfie e scatti d’autore. E il ritardo si accumula.
E’ ora di scendere lungo la fatidica via Alpina. Il sentiero è completamente nascosto dalla neve e si sa che quel percorso è decisamente ostico già da asciutto perché pieno di sassi e radici. La discesa, pertanto, diventa lenta e attenta ma procede senza incidenti. Giunti all’incrocio con il Zelenj Center, i due prendono il sentiero 3 e scendono verso Grozzana, schivando i numerosi rami ghiacciati di traverso.
Giunti sulla strada, si propende per continuare sul vile asfalto fino a casa a causa dell’orario.
I due si salutano a San Giuseppe per proseguire verso le rispettive case.
Nel pomeriggio, a seguito del richiamo della neve, Strava vedrà popolarsi di numerose attività sull’altopiano carsico, sugli stessi sentieri percorsi dai due pazzi a riprova che i pazzi di oggi erano in buona compagnia!