Grobnik, Valchiarò e Nanos motosoccorso

Siamo a fine Maggio e le date importanti con le gare impegnative come La Lessinia o la DolomitiSuperBike si fanno sempre più vicine e pressanti: siamo nel periodo in cui gli allenamenti si intensificano, testimoni le numerose attività della settimana su Strava dove proliferano “sgambatine” da 100km ed oltre e i calendari gara si fanno sempre più densi.

Per tenere alto il livello di fitness settimanale e tenere il passo della “concorrenza”, Dean propone un “lungo sul Nanos” la stessa domenica in cui Matteo Pagano correva la Valchiarò e finiva quarto di categoria, 21° assoluto usurpando il podio del secondo per la foto di fine gara…

…mentre, dall’altra parte dell’Istria, nell’interland Fiumano, in una giornata caldissima e su un percorso molto impegnativo, Mario conquistava il terzo posto di categoria alla Gro Alps Bike Marathon di Grobnik dietro a due atleti di gran calibro come Aleš Boben e Jože Vesel.

Tutto questo accadeva mentre 8 dei nostri atleti (Daniele Iure, Dean Kralj, Mauri Germani, Peter Carli, Maurizio Curci, Daniele Grizon, Mattia Gustin e Gigi) pedalavano verso le pendici del maestoso monte Nanos alla conquista del piatto di gnocchi da Abram. Piatto di gnocchi, purtroppo, rimasto un sogno, visto che il locale era stracolmo di gente: “solo panini, e già così bisogna aspettare”. Aspettiamo, sia i panini che Dean disperso tra i boschi del Nanos alla ricerca di Gigi che in realtà era già lì con noi.

Dopo un pò arrivano prima i panini e poi Dean, visibilmente contrariato.

“Te gavemo ordinado el panin e la radler” – “Non me piasi radler e non me piasi el panin de salame” – “Dai Gigi, daghe un bacin e fazè pase” – “BUUUUURP” – “Lo prendiamo per un no?” – ” BUUUUUURP PROOOOOT” – “Ok Gigi”.

Impariamo presto la grammatica Gigese: un rutto, significa “no”. Due rutti, solitamente è un “si”, ma la scorreggia diventa un “rafforzativo” del rutto che quindi, con la desinenza del presente indicativo diventa un “assolutamente no” – “BUUURP BURP PROT BURP burp proooooot” si traduce quindi in un “è arrivato un messaggio Whatsapp, Pagano: 21 esimo assoluto, secondo di categoria“.

Dopo un paio di minuti arrivano altri messaggi: “Non secondo, ma quarto”, con foto sul secondo gradino… “Insomma… secondo o quarto?” – “Secondo, ma mancava il terzo!”.

Ci distogliamo dal Pagano che inizia a dare i numeri (e dall’aria che iniziava a farsi mefitica dai discorsi di Gigi) e ripartiamo alla volta della cima Suhi Vrh, in direzione Strane (non è un refuso: è il nome del paese!).

Nei pressi della cima, quando la carrareccia si interrompe e diventa un single track in salita nel bosco, ci passano due austriaci in moto con borsoni al seguito e li vediamo svoltare su per il sentiero: “ma dove va questi?” – “BUUUUURP” – “Esatto Gigi, proprio in zerca de rogne”.

Se uno le rogne se le cerca, ecco fatto che le rogne arrivano! Dopo un centinaio di metri di salita lungo un sentiero dove passavamo a stento con le Mountain Bike, in fondo al dirupo vediamo uno dei due motociclisti intento a ispezionare la moto della quale aveva evidentemente perso il controllo, fortunatamente senza farsi male… lui!

Discorso diverso per la moto che invece ha riportato la rottura del carter con conseguente fuoriuscita d’olio: “There is not a problem! We have the liquid steel and a bottle of oil” – “No muli… there is not a problem perché gavè avudo una botta de culo disumana a trovarne a noi che ve aiutemo, se no ieri ancora oggetto delle attenzioni sessuali dei orsi in calor della zona”.

Lasciamo i due avventurieri al loro destino e raggiungiamo Iure e Gigi che attendevano più avanti, ben rilassati, la fine dei soccorsi. “Ve se persi el salvataggio! Roba de video e foto!” – “BUUUUURP”, risponde Gigi scacciando con la mano un sciame di mosche di dosso. “Si, Gigi, forsi xe meio che se movemo, perché minaccia piova”.

Scendiamo rapidi verso Strane, Razdrto e Senozece sfuggendo delle minacciose nuvole di pioggia incombenti sopra di noi per fare infine una pausa ristoro al benzinaio di Senozece dove abbiamo tutti quanti prolassato gli stomaci in un tripudio di rutti a base di CocaCole mettendo in fuga un gruppo di camionisti turchi alla ricerca di una zona di sosta “un pò più di classe” per i loro standard.

Nel frattempo, cellulari in mano, abbiamo assistito al secondo evento del giorno: il granitico polpaccio di Mario sul podio del terzo di categoria alla Grobnik. “Bravo Mario”.

Ma questa domenica, a “fare i bravi” sono stati in tanti. Arrivati a casa, dopo un lungo affondo con cambi regolari da Senozece a Basovizza, il nostro orgoglio sul “lungo di giornata” è stato messo in seria crisi dal “mostruoso” giro da 200km e oltre di Livio e Giuly che ha spazzato via ogni speranza di comparire in cima alla classifica settimanale dei “kilometri percorsi”.

Poco male… almeno noi abbiamo imparato una lingua nuova…

BUURRP

 

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