Stoneman 2018

“Pensavo di farla già da tempo, incuriosito dai racconti di due ex MBC: Paolo Sgrazutti e Luca Luglio con sua morosa Carolina Rossi. Poi anche la banda di Sergetto Benedetti con Dean Kralj, “Maci” Palmieri, Stefanin Carli finendo citati addirittura sul Piccolo (il giornale locale). Mancavo io!

Detto ciò, sono già 2 anni che cerco di organizzarla ma per una cosa o per l’altra non riesco a mettermi d’accordo con nessuno. Un giorno, chiacchierando con Andrea “Orecin” Furlan, mi racconta che l’ha fatta da solo.

Ci penso un po’: per le ferie di settembre sono in Pusteria e promette bel tempo. E’ deciso: la faccio da solo!

Chiamo Ricky Ieserschech che l’ha fatta in due giorni e mi faccio dare un pò di consigli e di coraggio. Domani parto e vado ad iscrivermi.

Partenza!

Al mattino sveglia all’alba e si parte, solo come un cane, 6 gradi di temperatura…già comincio a pensare che “son tutto mona”.

Verso Malga S. Silvestro incontro due ragazzi di Como: Roberto e Riccardo che cercano l’ometto verde segna percorso. Anche loro sono aspiranti Stoneman gold. Decidiamo di proseguire tutti assieme. Più avanti raggiungiamo due atleti locali, padre e figlio: Jonas e Markus. Abemus guida! 👍

 

Da li in poi si smette il ritmo gita e inizia il ritmo gara sulla falsariga della DolomitiSuperBike. Dopo più di due ore di salita raggiungiamo il cornetto di confine e si timbra il primo Check Point.

Cornetto

Colto dall’enfasi del momento (trad: me imborezzo) mi sparo in discesa tra le pietre stallonando e cominciando a perdere aria dalla ruota posteriore. Provo con il Fast, ma è fuori uso. Non mi scoraggio. Inizio a pompare sicuro che la ruota tallonerà. Riparto, ma dopo 10 minuti sgonfia di nuovo. Sta volta provo con la bomboletta di CO2 ma arrivato a valle è nuovamente a terra.

Roberto mi fa notare che non ho lattice nel copertone. Non è possibile! In un modo o nell’altro arriviamo a Sillian dove Markus mi indica un negozio e mi saluta. Arrivato in negozio trovo uno che di bici ne sa quanto io ne so di computer! Cerco di spiegarmi in tedesco/inglese/trietin/a gesti de taljan, ma il tizio continua a guardare il soffitto.

In negozio a Sillian

La mia Stoneman non può finire qua in questo negozio, davanti sto tizio. Compro lattice, attrezzi e mi riparo da solo la gomma (per la cronaca mancava veramente lattice!) e riparto.

Da qua si comincia la salita verso Sillianhutte e a metà strada ritrovo i miei compagni a rabboccare acqua nella borraccia. Iniziano le rampe finali (stile Hero) per giungere al rifugio dove troviamo il 2° Check Point. Qua la sosta è più lunga perché i due di Como hanno gli stessi geni di Dean: due tagliatelle Stoneman!

Sillianhutte

Una volta ripartiti si raggiunge il costone dove iniziano tratti single track particolarmente tecnici con zone da percorrere a piedi che portano al Passo Silvella dove do il mio meglio di me. E vai di 3° Check Point.

Silvella

Adesso ci tocca la salita a piedi che si fa anche alla Pedalonga per arrivare su un falsopiano costellato di canali e buche che porta verso Padola e qua Roby Trial (battezzato così dopo aver finito Sillianhutte senza mettere piede a terra) fora.

A sto punto io e i “locali” decidiamo di proseguire perché bisogna finire sta Stoneman (guerra xe guerra!) e ci spariamo giù per la discesa dove, non per vantarmi ma el “vecio Liviucci” si fa valere alla grande anche contro il giovane Jonas. Arrivati sull’asfalto aspettiamo il padre per raggiungere Padola e il 4° Check Point.

Padola

Adesso inizia l’ultima salita da Padola verso Passo Comelico e Croda Rossa. A me e a Markus iniziano a mancare le gambe mentre il giovane Jonas (16 anni) inizia appena a impennare. Comincio perder metri su tutti e mi assalgono tutti i dubbi: “cosa di faccio qua? Dopo la Lessinia ho mollato gli allenamenti. Ho 2kg in più, ecc ecc”. Insomma vado in paranoia.

Il coraggio me lo infonde Markus che è sempre lì a 50 metri finché a un certo punto lui si ferma e mi fa: “mangio perché non ho più ENERGHIA”- Gli rispondo che io preferisco andare avanti perché se mi fermo non riparto più, a causa anche delle pendenze FASTIDIOSE. Fin qui sono già 10 ore di bici nelle gambe.

Sul Comelico Jonas mi aspetta. Lo informo che suo papà è indietro e che è mia intenzione proseguire e aspettarli eventualmente sulla Croda… Dopo 5 minuti Jonas mi raggiunge con l’intenzione di proseguire con me perché il padre non è ancora pervenuto. Dal Comelico alla Croda la salita è meno impegnativa ma interrotta ogni tanto da qualche rampa fastidiosa. 5° Check Point e obiettivo raggiunto!

Croda Rossa

Adesso possiamo aspettare Markus e dopo a rotta di collo verso Sexten per consegnare la targhetta con le 5 timbrature.

Mentre siamo nell’autobus-ufficio a parlare e bere birre con Stauder arrivano anche i due Como Boys Roberto e Riccardo. Tutto è bene quel che finisce bene”

Consegna timbri CheckPoint

Livio TURITTO

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