MTB Slavnik (ovvero: una storia epica, capitolo finale)

E’ giunto dunque il gran giorno della battaglia finale. Dopo il rinvio per maltempo della canonica data di maggio, siamo arrivati a questo 16 giugno 2019 con una giornata dal meteo avverso per altri motivi: il caldo.

Napoleonkralj era scalpitante da mesi ormai. Le piogge di maggio avevano abbacchiato gli animi delle truppe e impedito gli allenamenti per le grandi manovre in vista dello schieramento finale sui campi di battaglia del Taiano.

Re Livio, dal canto suo, teneva alto il morale battendosi in scaramucce locali nelle terre dei baroni furlani assieme ad un ristretto drappello di fedelissimi.

Napoleonkralj, invece, preferiva qualche sporadica crociata in terra istriana per affinare le tecniche di combattimento corpo a corpo e preparare il fisico al caldo tropicale che si preannunciava in questi giorni.

In questa afosa domenica di giugno, i carri da guerra dell’alleanza MBC Trieste erano schierati nei parcheggi già alle 7:30 di mattina. Re Livio, colpito da una scomunica papale, è stato marchiato con il numero della bestia. Un “666” rosso (il colore della “lunga” da 80Km) capeggiava sul suo pettorale, numero nefasto portatore di sventura.

In griglia della 80Km ben 12 atleti quest’anno a cimentarsi con il percorso più duro. Mauro il Fabbro e il Vermilinguo Germanico sono in incognito tra le fila, non avendo dichiarato il nome di squadra all’iscrizione opteranno per uno schieramento di comodo alla fine del conflitto, al fianco del vincitore, chiunque esso sia. Cinque pellegrini soltanto alla gara “corta” (in realtà media, ma il tracciato fanciullesco da 20Km non merita menzione alcuna): il presidente Bartolich che per ovvie ragioni deve rimanere neutrale si fa assistere da quattro vassalli: Mario conte di Draga (che si ritirerà dopo la Maledetta), Messer Sergio, il Cavalier della Marna orgogliosamente sfoggiante la sua nuova alta uniforme e la guardia del corpo personale, il mastodontico Davide “Pettorosso”.

Napoleonkralj cerca di spingersi in prima fila per farsi ritrarre sulla tela dagli artisti dell’organizzazione e alle 9:00 in punto viene sparato il colpo di bombarda che segna l’inizio dell’epica battaglia.

La fiumana di guerrieri sparisce in una nuvola di fumo su per gli erti declivi del monte Slavnik, testimone immutabile delle effimere gesta di questi uomini.

Peter da Trebiciano guida le truppe su per la “Maledetta”. Il capitano è dietro. Gli è ben scolpito nei ricordi l’esito della sua prima scalata su quel maledetto terreno, scalata interrotta da un chiodo, un maledetto chiodo che ha trafitto più il suo cuore che il suo tubeless. E l’anno seguente la storia che si ripete. Ma quest’anno Dean controlla minuziosamente dove mette le ruote.

Presente nella brigata perfino un redivivo Piero Boldrini, reduce da un’epica battaglia sotto le 5 ore in Val Gardena, è oggi tra noi in rossa uniforme da Heroe (per gentile intercessione del Re) a fare il suo personale “scarichello” da 1800 metri di dislivello. Egli è in evidente stato di benedizione in completa antitesi con il blasfemo marchio di Satana impresso sulla bici di Re Livio. Il maleficio del numero abominevole si manifesta fin da subito: dalla tasca del Re iniziano inspiegabilmente a sparire confezioni di gel.

Tanti personaggi oggi hanno voluto essere protagonisti e testimoni della storia: Ezio l’Alchimista, il Lombardo Cagionevole, Iure il Bardo, Giuliana l’Amazzone, Mauro il Fabbro e il Vermilinguo Germanico ma anche Fulvio “il cavadenti” e Cristiano “l’illuminato” che giunto in vetta all’Ostric scenderà portando con se le tavole della legge dettate, a detta sua, direttamente “da Dio in persona”. Ma forse, molto più semplicemente, era una semplice manifestazione di crisi da calo di glucosio, come dirà poi l’achimista Ezio.

NapoleonKrakj arriva con il cavallo indenne ma in preda ai crampi negli ultimi 15km. Re Livio se la cava con un dente mozzato!

Doveva essere stato uno scontro davvero memorabile! Ma tra i due la spunta il giovane Peter che è il primo della brigata a tagliare il traguardo. Tra i due litiganti il terzo gode, pertanto viene firmato il trattato di Pace della Slavnik 2019, suggellato con una stretta di mano tra i due: il territorio è grande abbastanza perché i due si dividano i feudi in maniera pacifica.

Si dia quindi inizio alle danze e ai bagordi: “entri il Bardo!” Già…ma dov’è il Bardo??

E’ Fulvio il Cavadenti a portare la novella: giunto al traguardo con una camera d’aria avvolta sulle spalle, in modalità “eroica”, racconta di come abbia soccorso il cavallo zoppo di Iure e, dopo mezz’ora di tentativi, abbandonato al suo destino, disperso tra le foreste di Poljane in attesa di soccorsi.

Giungerà dopo un’ora e mezza a festeggiamenti già iniziati. Come un novello Robinson Crusoe, nutritosi a bacche e foglie di quercia nella foresta, finalmente raggiunge il campo di gara a bordo di un furgone dell’organizzazione giusto in tempo per assistere al podio da secondo posto di categoria di Giuliana.

Ora si che possiamo brindare con fiumi di birra all’esito di questa epica battaglia giunta alla sua fine.

Cat Nome Tempo Alias
50Km
13 BARTOLICH Alessandro 02:37:32 Il Presidente
18 PETTIROSSO Davice 02:44:43 Davide Pettorosso
19 DELLA MARNA Licio 02:45:29 Cavallier della Marna
14 TICICH Sergio 03:13:37 Messer Sergio
DNF FERFOGLIA Mario Mario Conte di Draga
80Km
12 CARLI Peter 04:28:26 Peter Da Trebiciano
8 KRALJ Dean 04:42:57 NapoleonKralj
4 TURITTO Livio 04:48:26 Re Livio
9 BOLDRINI Piero 04:50:34 Piero l’Heroe
7 GERMANI Maurizio 04:58:04 Il vermilinguo Germanico
17 LOMBARDI Massimiliano 05:02:44 Il lombardo cagionevole
9 FABRO Mauro 05:02:47 Mauro Il Fabbro
11 GORELLA Ezio 05:17:46 Ezio L’alchimista
2 PLEHAN Giuliana 05:27:37 Giuliana l’Amazzone
25 PITTAO Fulvio 06:27:07 Fulvio il Cavadenti
26 PERIN Cristiano 06:49:34 L’Illuminato
DNF IURISSEVICH Daniele Iure il Bardo

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